Nel corso dell’ultimo anno l’Italia ha risparmiato 1,2 miliardi di euro grazie a pratiche di economia circolare, con il settore delle costruzioni che contribuisce al 57% di questo totale. Tuttavia, questo rappresenta solo il 15% dell’obiettivo di 103 miliardi entro il 2030, evidenziando un divario significativo di circa 88 miliardi.
Il Circular Economy Report 2023 del Politecnico di Milano mette in luce che l’Italia è al penultimo posto tra i grandi Paesi europei per gli investimenti privati in economia circolare. La strategia nazionale sull’economia circolare, sebbene ben definita nei contenuti, è afflitta da ritardi complicati dalla difficoltà nel superare le procedure autorizzative necessarie per connettere settori diversi e promuovere il riuso delle materie prime.
A differenza dell’Italia, l‘Europa sta avanzando con politiche più trasversali e l’espansione delle aree e dei prodotti coinvolti dalla direttiva eco-design. Tuttavia, ci sono segnali positivi, come il 2° posto dell’Italia in Europa per il numero totale di brevetti legati all’economia circolare e l’emergere di 210 startup circolari che hanno raccolto finanziamenti per un totale di 122,7 milioni di euro.
La survey del Circular Economy Report rivela che il 60% delle grandi aziende italiane ha adottato almeno una pratica di economia circolare, ma questo numero scende al 29% nelle piccole imprese. Il 70% delle aziende è ancora ai primi passi nella transizione verso l’economia circolare, con solo il 2% che afferma di averla completata. L’impegno aziendale si concentra sulla valorizzazione del fine vita dei prodotti, piuttosto che sul design e sull’estensione dell’utilizzo.
Pomili Demolizioni Speciali Srl, hub di economia circolare e azienda da 40 anni e 3 generazioni nei Servizi Ambientali e Automotive, è attenta alle tematiche ambientali e da sempre, si impegna nel Riutilizzo come “best practice” promuovendo un’etica-cultura “green” nel proprio territorio di riferimento.
Fonte: e-gazzetta.it
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